Le previsioni meteo hanno accompagnato da sempre l’uomo.

previsioni meteo nell'antichità

Zeus, signore dei fulmini

Nell’antichità, essendo l’economia strettamente legata all’attività agricola, si rivelava di particolare importanza riuscire a prevedere piogge, o altri fenomeni meteorologici. L’importanza dei fenomeni meteorologici è dimostrata addirittura dalla loro attribuzione a interventi divini: Zeus per gli antichi Greci (o Giove per i Romani) lanciava folgori, Eolo dominava i venti, e Poseidone scatenava tempeste sui mari. Analogamente, fenomeni come piogge, venti o altro, non potendo essere spiegati, né esistendo previsioni meteo di alcun tipo, venivano attribuiti da diversi popoli alle divinità (Thor ad esempio era il signore dei fulmini e delle tempeste etc.).
Tentativi di previsioni meteo esistevano anche nell’antichità, ma la comprensione dei fenomeni meteorologici era scarsa, e scarsamente attendibili erano tali previsioni meteo.
Dopo la parentesi buia del Medioevo, solo durante il periodo rinascimentale per le previsioni meteo si comincia ad adottare un sistema più scientifico: abbiamo ad esempio diversi strumenti di misurazione, come l’igrometro di Leonardo, il termometro di Galilei o il barometro di Torricelli.
Previsioni meteo e strumenti

Barometro di Torricelli

D’altra parte, con lo sviluppo delle tecniche di navigazione, era quanto mai importante la conoscenza dei fenomeni meteorologici, e per evitare rischi, previsioni meteo erano necessarie.
Ma è solo a partire dal XIX secolo che la meteorologia ha un forte impulso: si comprende che il tempo atmosferico dipende da grandi perturbazioni e cicloni che si sviluppano si grande scala (da cui nasce la meteorologia sinottica), e lo sviluppo del telegrafo permette l’invio rapido delle osservazioni (prima si era legati alla posta ordinara).
I primi servizi meteorologici nacquero nella seconda metà del 1800 (1866 in Italia), e diverse scoperte, sul moto dei corpi e sui moti atmosferici, forniscono vigore agli studi slle previsioni meteo. Ma è tra il 190 e il 1930 che vengono poste le basi della moderna meteorologia, con l’opera di Richardson, Jeffreys e Bjerknes.
Nel 1922, Richardson cerca di applicare un metodo per risolvere le equazioni che descrivono l’evolzione delle masse d’aria, con risultati, però, disastrosi: solo con i primi calcolatori negli anni Cinquanta si potranno avere modelli fisico-matematici attendibili.
Sempre nel 1922 Jeffreys classifica i venti, i sistemi meteo e scopre le oscillazioni meridiane ad onde lunghe (poi note come onde di Rossby, dal ome di un altro studioso).
Ma il padre della moderna meteorologia, cui dobbiamo lo studio delle previsioni meteo oggi, e Bjerknes, che nel 1918 formula un modello valido ancora oggi. Le sue previsioni meteo, basate sull’osservazione di mase d’aria calde e fredda, il cui spostamento è calcolato con equazioni matematiche, furono le prime previsioni valide entro 24-36 ore; il suo sistema fu seguito fino almeno agli anni Settanta.
La moderna meteorologia ha tratto poi giovamento dai calcolatori sempre più potenti, in grado di elaborare la grande mole di dati derivanti dalle stazioni di osservazione, permettendo previsioni a più giorni di distanza (3-5).
Previsioni Meteo e satelliti

Satellite meteorologico

Da qualche decennio, ormai, sono anche disponibili i satelliti meteo, artefici d ua vera e propria svolta nella storia delle previsioni meteo, che forniscono immagini dei sistemi nuvolosi in movimento.
Ad ogni modo, nonostante tutti i suoi sviluppi, le previsioni meteo danno probabilità, non certezze, e le previsioni più attendibili rimangono le previsioni meteo a 24 ore, perché tanto più ci allontaniamo nel tempo di validità della previsione, tanto più la questa diventa aleatoria, spesso stravolta nel giro di 48-72 ore.